CENTRO DI PRONTO INTERVENTO DONNE “IL FARO”

TIPOLOGIA DI SERVIZIO

Il Centro di Pronto Intervento “ Il Faro” è un servizio residenziale che risponde a situazioni di emergenza, a favore di donne sole o con figli.

OSPITI

Ha una capacità ricettiva di 12 posti, complessivi, per adulti e minori e accoglie:

  • Donne sole o con figli con urgenza di allontanamento dall’abitazione;
  • Donne sole o con figli, maltrattate o in situazioni di abuso;
  • Donne, italiane o straniere, in gravidanza;
  • Donne minorenni in gravidanza o con figli segnalate dal Tribunale per i minorenni e/o dalla Questura;
  • Donne con figli con Decreto Esecutivo del Tribunale per i minorenni;
  • Non sono accolte donne con problemi di tossicodipendenza o con patologie psichiatriche conclamate

STRUTTURA

Il CPI è provvisto di cucina con due postazioni cottura, con ampio tavolo per la condivisione dei pasti, confortevole soggiorno, 6 camere da letto per gli ospiti provviste di bagno, stanza per l’educatore che presta assistenza notturna, con relativo bagno, salone giochi per i bambini, laboratorio per attività occupazionali per le donne, ampio ripostiglio, bagno disabili.

All’interno dell’Istituto sono inoltre presenti un’ampia lavanderia, un salone adibito a teatro, una stanza “morbida” dove i bambini possono utilizzare giochi o altro materiale e una sala informatica. Al pian terreno sono situati gli uffici del Coordinamento, la sala colloqui dove è possibile effettuare sedute con un Counselor e due stanze dove vengono effettuati gli incontri, protetti e non, tra ospiti e familiari. Nell’ampio cortile interno vi è un’area giochi riservata agli ospiti provvista di campo da calcio, scivoli, altalene e posto bici. Nel rispetto delle norme vigenti l’edificio dispone di ascensori e non è gravato da barriere architettoniche.

Poco distante dalla Stazione Ferroviaria di Brescia, la struttura è situata in Via Bronzetti n. 17.

PROGETTO EDUCATIVO GENERALE

Il CPI si propone di offrire:

  • una risposta immediata e concreta ai bisogni primari della donna e dei figli ;
  • una approfondita osservazione della relazione madre-bambino
  • un luogo in cui sentirsi protetti, ritrovare se stessi, prendere in mano la propria situazione problematica e, quando possibile, trasformarla in una opportunità di crescita personale;
  • la presenza di operatori qualificati per raccogliere e leggere le complessità dei bisogni affettivi e relazionali e favorire la costruzione di progetti efficaci;
  • un percorso educativo mirato, finalizzato a individuare e/o potenziare risorse per il futuro;
  • il contesto-sostegno della vita comunitaria;
  • preparazione, sostegno e assistenza alla gravidanza,
  • la collaborazione con i Servizi Sociali territoriali per favorire o costruire un positivo reinserimento nel precedente o in un nuovo contesto familiare-sociale.

AZIONI E STRUMENTI OPERATIVI

L’èquipe del CPI si avvale dei seguenti strumenti:

  • Diario quotidiano
  • Cartella personale dell’utente
  • Progetto educativo personalizzato
  • Colloqui personali con l’utente
  • Attività di gruppo con l’utenza
  • Equipe settimanale degli educatori per confronto e programmazione
  • Supervisione settimanale
  • Incontri di verifica e progettazione con i Servizi Sociali di competenza ed in generale con gli operatori coinvolti sul caso

PERSONALE E RISORSE UMANE

  • Una Religiosa responsabile della casa e delle Comunità
  • Un Coordinatore;
  • Cinque educatrici professionali e una puericultrice; le operatrici, mediante turnazioni, garantiscono la presenza quotidiana e costante sia nelle ore diurne che notturne. L’educatrice è la figura che applica nella quotidianità e attraverso la relazione di cura a favore degli ospiti, la mission educativa dell’istituto.
  • Suore;
  • Volontari: volontari costituiscono una risorsa che le Comunità valorizzano e promuovono nell’organizzazione della vita quotidiana. Essi sono un elemento costitutivo dell’organizzazione delle Comunità con funzioni nei seguenti ambiti: sostegno scolastico, animazione nel tempo libero e collaborazione nell’esecuzione dei lavori domestici. La loro presenza è concordata con gli educatori ed è coerente e continuativa. Il loro inserimento avviene attraverso un colloquio di conoscenza con la Responsabile e la loro presenza è supervisionata dall’educatore referente. Per loro sono periodicamente organizzati corsi di formazione ed incontri di progettazione, di scambio, e di verifica rispetto al loro ruolo in comunità.
  • Consulenti esterni negli ambiti psicologico e medico-sanitario;
  • Un Referente amministrativo;

MODALITA’ DI AMMISSIONE

Quando possibile l’ammissione di una nuova utente segue la seguente procedura:

  • Incontro con l’ equipe psicosociale per la presentazione del caso
  • Stesura congiunta di un progetto iniziale e stipulazione Inserimento della donna e dei figli alla presenza del Servizio Sociale.
  • Visita degli spazi comunitari e della propria stanza appositamente preparata precedentemete dagli operatori
  • Lettura del progetto alla presenza della donna
  • Lettura del regolamento della struttura che viene fatto firmare all’utente
  • L’educatore accompagna la nuova utente nella sistemazione dei propri effetti personali nella sua nuova stanza dedicandole uno spazio individualizzato allo scopo di creare un primo contatto e di accoglierne le difficoltà in questo momento di cambiamento spesso molto difficile e doloroso.

Molto spesso le ammissioni sono effettuate in emergenza, anche direttamente su richiesta della questura o dell’Ospedale, e pertanto i passaggi sopraelencati vengono effettuati in un momento successivo all’ingresso della donna in struttura

TEMPI DI PERMANENZA

Il tempo di permanenza potrà essere diversificato a seconda delle esigenze del progetto e delle prescrizioni del decreto. Si ritiene tuttavia importante stabilire un tempo massimo non superiore ai dodici mesi.

DIMISSIONI

La dimissione dell’utente avviene per

  • raggiungimento degli obiettivi definiti con il Servizio inviante;
  • attuazione di un Decreto;
  • superamento della fase di emergenza e individuazione/attivazione di nuove risorse;
  • su richiesta del C.P.I. stesso nei casi in cui il proseguimento dell’accoglienza si riveli inopportuno o impossibile;
  • auto-dimissione dell’utente adulto.

La dimissione (eccetto nel caso di auto-dimissione dell’utente) viene sempre concordata nei tempi e nelle modalità con i Servizi Sociali di competenza.